sabato 22 gennaio 2011

Ritornano

-Pronto?-

-Sì pronto. Parlo con Lorenzo Ricciardi?-

-Con chi parlo?-

-Sono Giuseppe Parisi, le telefono da Canale 51. Conosce Canale 51?-

-Certo, ho la tv via cavo-

-Benissimo. La chiamavo per invitarla a partecipare al nostro programma Ritornano-

-Cos'è un programma sui morti viventi?-

-Ah ah ah. No di certo-

-Non stavate dicendo che sono uno zombi?-

-Assolutamente-

-Assolutamente cosa? Assolutamente Sì o assolutamente no?-

-No. Non è nostra intenzione paragonarla ad uno zombie-

-Volevo vedere-

-Ritornano è il classico format dove personaggi famosi del passato tornano ad esibirsi in gara tra loro-

-Se non siamo zombie siamo mummie, non è che la cosa sia poi così differente-

-Mi avevano avvisato che lei era come dire-

-Chiuso? Antipatico?-

-È così che si vede?-

-Non divaghiamo, che cosa vuole da me?-

-Invitarla insieme a suo fratello alla trasmissione Ritornano per cantare insieme il vostro vecchio successo Tanto va la gatta-

-E cosa vi farà pensare che accetterò?-

-Perché mai non dovrebbe?-

-Perché non mi parlo con mio fratello da 25 anni, per esempio?-

-Ma suo fratello ha già accettato, potrebbe essere un modo per riavvicinarvi...-

-Vi piacerebbe per i vostri auditel del cazzo-

-Ma signor Ricciardi-

-E un altra cosa, il mio allaccio per la tv via cavo è illegale-

sabato 12 giugno 2010

Esaurimenti/cambi di programma

Che tutto sia iniziato per un esaurimento nervoso sembra ormai scontato, che le sue conseguenze sarebbero state così radicali sinceramente non se lo aspettava nessuno. Fatto sta che da tempo XXXXXX XXXXXXXX non svolgeva più il suo compito come una volta. Impiegato presso la redazione di un giornale da diversi mesi, XXXXXX XXXXXXXXX, curava diverse rubriche tra le quali quella sulla gastronomia, sull’ambiente, sull’economia, sulle nuove tecnologie. Era inoltre il corrispondente da Londra e colui che rispondeva alle lettere dei lettori. Per ognuno di questi incarichi XXXXXX XXXXXXXXX usava un nome diverso e mai quello suo vero. Era Giovanni Altonati quando parlava di gastronomia, Filippo Natali quando si occupava di ambiente, Valerio Jurgen quando spiegava l’economia, Mattia Ciccone se stava parlando di nuove tecnologia, se invece fingeva di essere il corrispondente da Londra allora si faceva chiamare Ermanno Mastrocinque, quando rispondeva alle lettere dei lettori aveva il permesso di firmarsi Il direttore. Il tutto senza mai uscire dalla sede della redazione. Da un po’ di tempo, si diceva poco fa, il nostro detonatore, per motivi che analizzeremo volutamente di striscio perché non è di nostra competenza, aveva iniziato a dare segnali di insofferenza. È difficile stabilire quale fosse, se mai ce ne sia stata una in particolare, la causa che lo portò a quella specie di crollo emotivo che culminò nel giro di pochi giorni con la decisione che poi prese. Secondo una scuola di pensiero furono soprattutto le lettere dei lettori a scatenare in lui il conflitto interiore. Grazie a tutto il materiale che ci è giunto abbiamo avuto la possibilità di visionare l’esatto momento in cui la ragazza della redazione passò a XXXXXX XXXXXXXXX la lettera del lettore che era stata scelta per quel giorno.

Gentile direttore,

Mi chiamo Bruno Tiboni e le scrivo per esporle un problema che riguarda direttamente la mia persona. La prego mi aiuti perché sono disperato, in fondo quello di cui ho bisogno è solo qualche parola di conforto. Ho sessantasei anni e sono pensionato, circa due anni fa mia moglie dopo trent’anni di matrimonio e quattro figli ha deciso di andarsene di casa. Da allora la mia vita non è più la stessa, ancora oggi non me ne sono fatta una ragione. L’unica cosa che allevia il mio dolore è l’amore dei miei quattro figli, tutti lavoratori e con una famiglia loro, ma quando non ci sono la tristezza prende subito il sopravvento e allora per distrarmi vado a fare delle lunghe camminate. Camminando la mia testa si svuota e non pensa che per me è ormai finita che sono vecchio e che morirò da solo.

Bruno Tiboni

Vaffanculo, ma cos’è questo, uno scherzo? Pensò, forse ad alta voce, XXXXXXX XXXXXXXXXX. Ma sì non può che essere uno scherzo. Si convinse anche ridendo, un po’ forzatamente secondo alcuni. Prese il telefono e chiamò il numero interno del caporedattore. Dopo tre squilli una voce disse:

-Sì dimmi tutto?-

-Cos’è avete voglia di farmi perdere tempo? Da quand’è che siamo diventati una specie di redazione di crocerossine?-

-Ma chi parla?-

-Sono la tua coscienza. Senti ho capito che ogni scusa è buona per far venire da te la nuova ragazza di redazione-

-Hai visto oggi che culetto che le esce fuori con quella gonna-

-Certo che l’ho visto. Apprezzo il regalo nel averla fatta venire fino qui e apprezzo anche lo scherzo della lettera del pensionato triste, ma come si dice lo scherzo è bello quando dura poco, dov’è quindi la vera lettera?-

-Guarda che non è uno scherzo, devi rispondere a quella lettera. Il direttore dice che bisogna rispondere a quella lettera a tutti i costi-

-Anche a costo di sputtanarci? Dove arriveremo con le marchette? Chi è questo signore?-

-Tu fai quello che ti chiedono-

-Agli ordini- fece per abbassare il ricevitore e lo riportò subito alla bocca –La tua bella ragazza redazione sta facendo la cretina con quel cretino di Liberato-

-Chi?-

-Liberato, quello dell’impresa di pulizie-

-Io gli faccio perdere la gara d’appalto a quelli, così a lui se lo inculano e al posto loro mettiamo una bella impresa di femmine in calore-

-E se alla ragazza-redazione piacessero le donne?-

-Ma dove le trovi certe idee? Le lesbicacce sono solo donne che non hanno provato il biscotto giusto-

-Sei un maestro filosofo, poeta, di vita-

-Rispondi a quella lettera. È importante-

E XXXXXX XXXXXXXX rispose alla lettera in cinque minuti, aprì la porta della sua stanza, chiamò la ragazza-redazione e gli fece il segno di andare da lui. Lei salutò Liberato e si diresse nella stanza.

-Porta questa da Marco. È la risposta alla lettera che mi hai portato prima-

-Va bene XXXXXXX. Dov’è la lettera vera e propria?-

-Eccola qui. Non stare troppo attaccata a quel Liberato, fagli meritare i soldi che percepisce ogni mese. Non vorrai che tutti i suoi colleghi di lavoro arrivino ad odiarlo perché tocca a loro sbrigare le faccende che spetterebbero a lui?-

-No di certo-

-Bene. Adesso vai-

sabato 24 aprile 2010

Il più recente e attendibile studio su Gesù

Siamo qui per mettervi al corrente della scoperta che abbiamo fatto. Dopo anni di studi e ricerche sul campo qualcosa abbiamo capito.

Per prima cosa siamo andati a cercare qualcuno che corrispondesse a... alla descrizione che abbiamo di lui. Ne abbiamo trovati quattro. Nel senso che quattro predicatori...Oddio è difficile. Vedete in quel tempo, cavolo ci sono cascato, a quei tempi di gente come Gesù ce n'era perecchia. Erano tutti un po' predicatori, filosofi, sciroccati. Non sto scherzando. Quattro predicatori, abbiamo scovato, che sono morti crocefissi per aver detto o fatto qualcosa di... strano. Non solo quei quattro predicatori però, ma tanti altri, avevano quella che oggi chiameremo sdoppiamento della personalità. E non solo i predicatori ce l'avevano. Non è una cosa inventata oggi. Di questi quattro però solo uno finì sulla croce perché la folla decise per l'altro, Barabba. Giocarono sulle loro teste per la croce di uno di loro, testa o croce, e lo condannarono a morte. Ma lui, Gesù, non era nessuno. Era solo un pazzo che ora si credeva Dio ora tornava in sé e si vedeva per quello che era: un uomo. I miracoli? Tutta una cosa organizzata. La resurrezione di Lazzaro? Una botta di culo. Tutta lì se l'è bruciata probabilmente la sua dose personale di fortuna. E al testa o croce finale, infatti... Decine di volte aveva provato a far resuscitare un morto, mai che ci fosse riuscito. Poi alla fine gli capita un caso di catalessi e tutti a dire, incredibile, miracolo. La moltiplicazione del pane e dei pesci, un trucco. E aveva anche, lo abbiamo visto con i nostri occhi, la complicità di alcuni ma i più erano spettatori ignari. Ha inventato l'happening. Chi gli dava una mano erano per lo più i suoi amici discepoli. Lo abbiamo anche filmato mentre parlava con loro e con la gente. Alla fine non diceva niente di che, il più delle volte erano frasi sconnesse, sensa senso. Lo stesso Padre Nostro alla fine rivela questo suo sdoppiamento della personalità. Questo dire e non dire, tipico di chi ha capito qualcosa di fondamentale ma non sa spiegarlo senza mettersi nei pasticci. Era un buon oratore e una testa matta. Ma forse siamo noi che abbiamo visto tutta un'altra cosa. Forse non abbiamo scoperto niente, forse quello che abbiamo visto è stato architettato perche lo raccontassimo così. In fin dei conti nessuno ha mai dubitato dei suoi miracoli e delle sue parole. Nessuno che abbai mai detto, ai suoi tempi dico, hei ci stai fregando, ho visto l'asso nascosto sotto la tunica. Forse siamo noi che non vogliamo credere. Volevamo solo capire e quello che abbiamo capito, o che abbiamo voluto capire, è che Gesù aveva grossi problemi di autocontrollo, usciva ed entrava dal personaggio di Dio in continuazione. Jekyll e Hyde. Con la Maddalena, soprattutto l'ultimo periodo, si vedeva parecchio e lontano da occhi indiscreti. Ma questo non significa niente. Potevano parlare e basta. Se ci sono stati dei figli di Gesù, sinceramente, ancora non lo appuriamo. Questo sarà l'obiettivo della prossima ricerca. Perché non è escluso che abbia avuto anche altre donne. Lo sciroccato affascina da sempre.
Noi però nutriamo dei dubbi su questa eventualità che Gesù possa aver sparso in giro il suo seme, che ci fossero in giro dei figli di Gesù.
-Spiegaci perché-
Dai. Non lo hai capito?
-Veramente...-
Lasciate che i bambini vengano a me...
-Pazzesco...-

domenica 14 marzo 2010

Deodoranti miracolosi

Grazie a noi già un milione di persone hanno smesso di lavarsi guadagnando così tempo prezioso da dedicare agli affari, ai rapporti sociali, al volontariato. Con il nuovo deodorante Nosmelly con una sola spruzzata potete dire addio alle varie tolette per un mese. Avete capito bene un mese. Il prodotto è acquistabile solo telefonando al numero che appare in questo spot. Diffidate dalle imitazioni. Ordinando oggi un flacone di Nosmelly riceverete in omaggio una cyclette per testare il profumo.

lunedì 14 dicembre 2009

Anomale richieste

-Tele Giovanni Paolo II, buon giorno
-Buon giorno, chiamo... sono don Salce della Curia. Vorrei parlare con il responsabile del palinsesto
-Un attimo che vedo se c'è
Per Elisa di Beethoven
-Pronto, sono Giulia, responsabile del palinsesto
-Buongiorno
-Mi dica
-Ecco. Non so come dirlo... ma... insomma... questa notte avete trasmesso un film porno
-Ne siamo al corrente
-Una cosa incresciosa
-Disdicevole
-Immonda
-Ce ne rendiamo conto
-La Curia, che io rappresento, non ha intenzione di querelarvi. Il Vescovo in persona vorrebbe solo parlare con la responsabile, o il responsabile, dell'accaduto. Tutto qui
-Allora deve parlare con me
-Veramente sua eccellenza preferirebbe parlare con il tecnico responsabile della messa in onda, privatamente
-Glie lo chiamo immediatamente, il tempo di comporre il numero di telefono
-Ok. Nel frattempo mi metto in comunicazione con il monsignore
Per Elisa di Beethoven
-Pronto?
-Sì
-C'è in linea Carmine Scassa, il tecnico responsabile della programmazione del palinsesto di questa notte
-Bene. Signorina, le chiedo la gentilezza di lasciare che il vescovo parli senza che nesssuno ascolti. È un suo desiderio
-Va bene. Vado a prendermi un caffé
-Verrà avvertita sull'altra linea quando la telefonata è finita
-Ok. Le passo il tecnico
-Pronto?
-Pronto?
-Mannaggia che guaio che ho combinato
-Figliolo lascia perdere. Sono rimasto molto colpito dalla pellicola e ecco... sai essere discreto?
-Certo
-Sai mantenere il segreto confessionale?
-Credo di sì. Cioè, non mi è mai capitato che qualcuno, un prete, si confidasse con me, però sì, credo di saper mantenere un segreto
-Fai finta che a confessarti questa cosa non sia un sacerdote
-Ci provo
-Vedi, come ti dicevo, sono rimasto molto colpito dal film e sarei intenzionato a rivederlo
-Come scusi?
-Ti chiamo per sapere se era possibile avere una copia del film
-No, non è possibile
-Come mai?
-Perché è andato in onda per errore. Questa notte doveva andare in onda un canale satellitare e invece ne è andato un altro
-Non si può recuperare in nessun modo quel film?
-Posso vedere che film era e se lo ritrasmettono
-Sarebbe un bel gesto cristiano
-Le è piaciuto proprio tanto
-Moltissimo
-Mi scusi la sfacciataggine, ma c'erano per caso preti e suore nel film?
-Io una scena c'era un infermiera
-Banale e sputtanata come figura, mi scusi, mi è uscita da sola
-Non preoccuparti. E quando mi fai sapere se ritrasmetterete il film?
-Questo magari e meglio evitarlo, altrimenti veramente ci querelano e io perdo il posto
-Giusto
-Se ha pazienza glie lo posso vedere anche subito. Un secondo che non trovo il telecomando del ricevitore satellitare
-Grazie grazie grazie
-Le posso fare una domanda?
-Certo
-È il suo primo porno?
-Certo che no
-Accidenti, sono sempre più curioso. Si è arrapato parecchio con questo film?
-Come una bestia. Mi sono masturbato due volte
-Accidenti. Allora il film si chiama "Le pornozoccole in calore, tromban sempre a tutte l'ore". Tromban sempre a tutte l'ore è tra parentesi, non so se le può interessare, e lo ritrasmettono alle 3 e 30 domani notte
-Non è che potrebbe registrarmelo e farmi un DVD?
-Certo. Come mai adesso mi dà del lei?
-Non lo so, forse l'emozione, sono un po' confuso. Non mi è mai capitato di fare una richiesta simile
-Allora domani registro e faccio due DVD uno per lei e uno per me
-Dio la benedica
-Dio la benedoca, voleva dire

lunedì 30 novembre 2009

Odio e amore secondo Mustafa

-Siamo qui con Mustafa...Vattelapesca, promotore di una iniziativa se non interessante per lo meno particolare ce ne parli
-Ecco, con il nostro movimento vogliamo porre fine, una volta per tutte, all'irritante ipocrisia che c'è dietro l'odiare seguendo uno schema a volte geografico a volte etnico.
-Ci spieghi meglio
-Vede, prima, molto prima, si odiavano, o per meglio dire, qualcuno odiava i neri o gli ebrei e via dietro tutti, o quasi, spinti dall'assurdità della folla sempre più numerosa
-Come ha detto scusi?
-Mi lasci finire, poi è toccato a molti altri, romeni o rumeni che dir si voglia, albanesi, cinesi. Quelli che prima si odiavano adesso diventano nostri amici, più o meno... ma è così che funziona, per sommi capi
-E il vostro movimento come si inserisce in questo discorso?
-Dicendo. Una volta per tutte prendiamo una decisione. spariamoci tra di noi finche non rimaniamo in pochi, o in uno, oppure amiamoci con passione, creiamo una nuova razza, e forse chissà proprio per questo si ricomincia da capo-
-Da capo a far cosa?
-Ad odiarci a piccole dosi, a vivere questa vita in maniera mediocre
-Lei quale strada vuole prendere?
-Devo dire che il lato oscuro mi affascina. Diventare il padrone della Terra è un sogno che tutti coltiviamo segretamente. Il più delle volte ci si accontenta di quello che si è, sono pochi quelli con le manie di grandezza
-Concludendo
-Concludendo è stato un piacere parlare con lei
-Ma vorrei sapere ancora una cosa
-Mi aspettano ad una inaugurazione importantissima, lo sa chi espone le sue opere al Cunningam?
-No
-Cristo! È nella sua città e non sa niente?
-Il grandissimo Chemen, l'uomo dai mille nomi! Bedot! Il grande Bedot! Il grandissimo Steinwaggen, ma lasciamo perdere. Scappo. Addio

Una lampadina esplode. Qualche scintilla. Un po di fumo. (Chi si trovava nello studio televisivo, tecnici, ospiti, spettatori, giura di aver sentito puzza di zolfo). Quando la nuvola su dissolve Mustafa non c'è più.

venerdì 6 novembre 2009

Hap e Nick

Hap e Nick suonano il campanello della reception. All'omino che si presenta dicono:
-Voremmo una camera per la notte-
Il pubblico ride a crepapelle.
Hap e Nick suonano il campanello. Sono sporchi e stanchi.
-Vorremmo una camera per la notte-
Il pubblico ride.
Hap e Nick al campanello dell'albergo. Hap è vestito da donna.
-Vorremmo una camera per la notte-
Risate del pubblico.
Hap e Nick chiamano il portiere di notte. Nick è vestito da donna (-Un uomo vestito da donna e con i baffi che ha lui fa più ridere, datemi retta-).
-Una camera per la notte per favore-
Il pubblico si piega.