giovedì 8 maggio 2008

L'universo e alcune teorie

L’Universo, anzi gli universi!
Quante parole sono state già dette, quante sono state già scritte in proposito.
In linea di massima possiamo dire che sono in pochi quelli che ancora sostengono che di universi ce ne siano solo un certo numero ben preciso, la maggioranza degli studiosi ha da tempo abbracciato la teoria secondo la quale di universi ce ne sono invece di infiniti -1. Come ci insegna la storia, sappiamo che inizialmente la stragrande maggioranza delle creature intelligenti aveva pensato ad un solo universo possibile, il loro, solo dopo una certa evoluzione mentale arrivarono le teorie “a numero chiuso” degli universi. Poi, molto tempo dopo rispetto ai primi voli spaziali, con la scoperta, prima, e l’utilizzo, poi, di motori e combustibili più veloci economici ed ecologici, non solo da parte terrestre ma anche da parte degli altri popoli dell’universo, arriviamo ai primi incontri tra abitanti di diversi pianeti che giungono presto alla conclusione che di teorie sull’universo ce ne sono molte più di quanto si credeva. I popoli riuniti dell’universo pensarono bene che tutte le loro teorie sull’universo, e quindi sull’origine della vita, fossero valide allo stesso modo e decisero, anzi capirono, che tanto valeva sommare tutte le loro teorie insieme. Se per gli abitanti della Terra di universi ce ne sono, diciamo per dire, 14, mentre per gli abitanti di Gorbick 6 ce ne sono, sempre per dire, ben 24, allora perché non sommare 14+24? Chiaramente in questo dibattito non presero parte solo gli abitanti della Terra e di Gobrick 6. Circa 100.000 rappresentanti di diversi pianeti parteciparono al primo storico incontro tenutosi nel pianeta Federnon III. Centomila teorie diverse per un numero praticamente infinito di possibili universi paralleli. Possibili perché già è impossibile viaggiare in lungo e in largo per l’universo in cui viviamo figuriamoci avventurarsi all’interno di un altro. Di solito, infatti, chi finisce in qualche altro universo lo fa solo per un tragico errore o per una necessità incombente. Appurato che di universi ce ne sono infiniti, risultò quasi naturale pensare che qualche universo poteva anche essere nato e morto prima del tempo. Alcuni pensarono, forse giustamente forse no, che bastava il solo pensiero di un universo morto per farlo morire veramente. È la consapevolezza, azzardò allora qualcuno, che uccide.
Tra i diversi universi paralleli di cui siamo a conoscenza ci sono quelli generati in un laboratorio scolastico da una classe di tredicenni, quelli nati da un sogno di un pittore surrealista e destinati a morire al suo risveglio. Ce ne sono, altra teoria abbracciata dai più, di infinitamente piccoli e di infinitamente grandi, alcuni generati semplicemente schiacciando un pulsante, altri nati casualmente come conseguenza di altri eventi, comunque la maggior parte degli universi che si conoscono sono nati secondo un progetto ben preciso, come nel caso dell’universo parallelo disabitato creato per il ricco eccentrico misantropo che non voleva più vedere nessuno.

martedì 6 maggio 2008

Qualche accenno sui pirati spaziali

È risaputa, dalle nostre parti, la storia dei dirottatori spaziali di pianeti. Quello che fanno si potrebbe riassumere semplicemente così: scelgono un pianeta abitabile, istallano nel nucleo del pianeta scelto il loro motore interstellare badando bene che nessun indigeno, se ce ne sono, li noti. Dopo di che si vanno a fare un giretto per lo spazio usando il pianeta come se fosse un’astronave finché non trovano un altro pianeta e ricominciare all’infinito. Per saltare da un pianeta a un altro usano delle navicelle più piccole precedentemente nascoste sotto la crosta terrestre. Per non farsi beccare da nessun abitante del pianeta, qualora ce ne fossero, agiscono tornando indietro nel tempo quando il pianeta ancora non è abitato. Per sfuggire anche ai numerosi ispettori antipirateria, che girano di continuo in lungo e in largo i diversi universi, si affidano al rivelatore di frequenze che loro chiamano sbirresche mentre noi cronisti preferiamo chiamarle legali.
Questi pirati non hanno leggi, sono anarchici, nichilisti, violenti, comandati sempre da leader poco propensi al dialogo pacifico e alla trattativa. Di solito prendono possesso di un pianeta solo per farsi un giretto e saccheggiare tutto quello che trovano o incontrano, solo in rarissimi casi questi balordi fanno quello che fanno per sfuggire alle forze armate che li vanno cercando.
Le conseguenze di queste loro azioni sono facilmente immaginabili. Gli abitanti del pianeta occupato, anzi trasformato in astronave, si fanno prendere dal panico, dall’isterismo, dai suicidi di massa. Chi rimane vivo solitamente viene ridotto in schiavo dai pirati spaziali. Il sistema solare del pianeta dirottato chiaramente subisce dei danni notevoli. Immaginate, tanto per fare un esempio, un atomo a cui improvvisamente senza una ragione scientifica venisse a mancare un elettrone. Immaginate cosa succederebbe se improvvisamente il vostro pianeta smettesse di ruotare intorno alla vostra stella, se gli anelli del pianeta che chiamate Saturno improvvisamente vi passassero accanto e li vedeste grossi come adesso vedete la vostra Luna.
Ovviamente i pirati spaziali conoscono bene le leggi che regolano gli universi, è per questo, pensano in molti, che alcune di queste regole amano trasgredirle. Ci sono molte teorie su questi furfanti intergalattici. Una delle più diffuse è anche tra le più paranoiche e pessimiste. Secondo questa scuola di pensiero i pirati spaziali avrebbero installato all’interno di tutti i pianeti abitati da loro conosciuti, praticamente tutti quelli esistenti in tutti gli universi, il loro motore a propulsione. Aspettano solo il momento giusto. Di questi pirati abbiamo seguito, da infiltrati, parecchie azioni.

giovedì 1 maggio 2008

XIV Convegno medico di ortopedia innovativa

Dottor Venezi – Ed è in questo modo che stiamo lavorando, vede (rivolgendosi ad una giornalista orientale) la strada è ancora da asfaltare ma il più, creare questa strada, è stato fatto.
Dottor Jedua – E adesso, se sei d’accordo Ivan?
Dottor Krasnoselets – Per me va bene
Dottor Jedua – Possiamo presentare finalmente La Creatura
Oh generale da parte di tutti, una signora sviene.
Dottor Jedua – L’Essere come potete notare è di corporatura media ed ha ancora qualche ferita dovuto al trapianto di ossa, ma la sua condizione fisica malgrado le apparenze è migliore di quella di un atleta olimpionico.
Giornalista 1 – Quanto tempo è passato da quando gli è stato impiantato lo scheletro nuovo?
Dottor Jedua – Circa due settimane. Tanto per farvi capire quanti sono i vantaggi di avere uno scheletro così vi faccio subito una dimostrazione (prende La Creatura per una caviglia e la solleva con un solo braccio. Applausi)
Dottor Krasnoselets (prendendo una mazza di legno e alzandosi dalla sua sedia) – E adesso vi dimostro come questo scheletro sia anche più resistente di quello vecchio (inizia a roteare su se stesso con la mazza di legno in mano avvicinandosi sempre più che acquista velocità alla Creatura)
Nel frattempo il Dottor Venezi – E adesso guardate bene
Il Dottor Krasnoselets sferra un colpo micidiale sulla testa della Creatura, la mazza di legno si frantuma, L’Essere sorride beatamente dopo di che si accascia per terra
Giornalista 2 – Dottor… Dottor Krasnoselets come si spiega una cosa simile?
Dottor Krasnoselets – Credo che per una sfortunata coincidenza sia finito anzitempo il suo timer biologico. Ma è morto veramente? (rivolto ai colleghi)
Dottor Jedua – Se per voi signori non è un problema, vi mostrerei anche l’altra parte dell’esperimento
Giornalista 3 – Ma se quella Cosa è morta…
Dottor Jedua – Faremo la dimostrazione con il suo cadavere
Giornalista 3 – Ma non esiste un limite?
Dottor Jedua – Se badassimo a queste cose, la scienza medica non avrebbe mai eseguito il primo trapianto. A questo punto quindi vorrei mostrarvi come resiste anche ai proiettili (tira fuori dal camice una pistola calibro 9 e spara due colpi sul torace della Creatura morta), così i nostri soldati in guerra non solo sono più leggeri ma anche più invincibili. Possono anche sparargli, fanculo a loro (applausi)
Giornalista 4 – E di quell’altro progetto, quello dello scheletro di pongo che ci potete dire?
Dottor Jedua – Un attimo un attimo arriverà anche il tempo delle anticipazioni, per il momento guardate quest'altra cosa