lunedì 14 dicembre 2009

Anomale richieste

-Tele Giovanni Paolo II, buon giorno
-Buon giorno, chiamo... sono don Salce della Curia. Vorrei parlare con il responsabile del palinsesto
-Un attimo che vedo se c'è
Per Elisa di Beethoven
-Pronto, sono Giulia, responsabile del palinsesto
-Buongiorno
-Mi dica
-Ecco. Non so come dirlo... ma... insomma... questa notte avete trasmesso un film porno
-Ne siamo al corrente
-Una cosa incresciosa
-Disdicevole
-Immonda
-Ce ne rendiamo conto
-La Curia, che io rappresento, non ha intenzione di querelarvi. Il Vescovo in persona vorrebbe solo parlare con la responsabile, o il responsabile, dell'accaduto. Tutto qui
-Allora deve parlare con me
-Veramente sua eccellenza preferirebbe parlare con il tecnico responsabile della messa in onda, privatamente
-Glie lo chiamo immediatamente, il tempo di comporre il numero di telefono
-Ok. Nel frattempo mi metto in comunicazione con il monsignore
Per Elisa di Beethoven
-Pronto?
-Sì
-C'è in linea Carmine Scassa, il tecnico responsabile della programmazione del palinsesto di questa notte
-Bene. Signorina, le chiedo la gentilezza di lasciare che il vescovo parli senza che nesssuno ascolti. È un suo desiderio
-Va bene. Vado a prendermi un caffé
-Verrà avvertita sull'altra linea quando la telefonata è finita
-Ok. Le passo il tecnico
-Pronto?
-Pronto?
-Mannaggia che guaio che ho combinato
-Figliolo lascia perdere. Sono rimasto molto colpito dalla pellicola e ecco... sai essere discreto?
-Certo
-Sai mantenere il segreto confessionale?
-Credo di sì. Cioè, non mi è mai capitato che qualcuno, un prete, si confidasse con me, però sì, credo di saper mantenere un segreto
-Fai finta che a confessarti questa cosa non sia un sacerdote
-Ci provo
-Vedi, come ti dicevo, sono rimasto molto colpito dal film e sarei intenzionato a rivederlo
-Come scusi?
-Ti chiamo per sapere se era possibile avere una copia del film
-No, non è possibile
-Come mai?
-Perché è andato in onda per errore. Questa notte doveva andare in onda un canale satellitare e invece ne è andato un altro
-Non si può recuperare in nessun modo quel film?
-Posso vedere che film era e se lo ritrasmettono
-Sarebbe un bel gesto cristiano
-Le è piaciuto proprio tanto
-Moltissimo
-Mi scusi la sfacciataggine, ma c'erano per caso preti e suore nel film?
-Io una scena c'era un infermiera
-Banale e sputtanata come figura, mi scusi, mi è uscita da sola
-Non preoccuparti. E quando mi fai sapere se ritrasmetterete il film?
-Questo magari e meglio evitarlo, altrimenti veramente ci querelano e io perdo il posto
-Giusto
-Se ha pazienza glie lo posso vedere anche subito. Un secondo che non trovo il telecomando del ricevitore satellitare
-Grazie grazie grazie
-Le posso fare una domanda?
-Certo
-È il suo primo porno?
-Certo che no
-Accidenti, sono sempre più curioso. Si è arrapato parecchio con questo film?
-Come una bestia. Mi sono masturbato due volte
-Accidenti. Allora il film si chiama "Le pornozoccole in calore, tromban sempre a tutte l'ore". Tromban sempre a tutte l'ore è tra parentesi, non so se le può interessare, e lo ritrasmettono alle 3 e 30 domani notte
-Non è che potrebbe registrarmelo e farmi un DVD?
-Certo. Come mai adesso mi dà del lei?
-Non lo so, forse l'emozione, sono un po' confuso. Non mi è mai capitato di fare una richiesta simile
-Allora domani registro e faccio due DVD uno per lei e uno per me
-Dio la benedica
-Dio la benedoca, voleva dire

lunedì 30 novembre 2009

Odio e amore secondo Mustafa

-Siamo qui con Mustafa...Vattelapesca, promotore di una iniziativa se non interessante per lo meno particolare ce ne parli
-Ecco, con il nostro movimento vogliamo porre fine, una volta per tutte, all'irritante ipocrisia che c'è dietro l'odiare seguendo uno schema a volte geografico a volte etnico.
-Ci spieghi meglio
-Vede, prima, molto prima, si odiavano, o per meglio dire, qualcuno odiava i neri o gli ebrei e via dietro tutti, o quasi, spinti dall'assurdità della folla sempre più numerosa
-Come ha detto scusi?
-Mi lasci finire, poi è toccato a molti altri, romeni o rumeni che dir si voglia, albanesi, cinesi. Quelli che prima si odiavano adesso diventano nostri amici, più o meno... ma è così che funziona, per sommi capi
-E il vostro movimento come si inserisce in questo discorso?
-Dicendo. Una volta per tutte prendiamo una decisione. spariamoci tra di noi finche non rimaniamo in pochi, o in uno, oppure amiamoci con passione, creiamo una nuova razza, e forse chissà proprio per questo si ricomincia da capo-
-Da capo a far cosa?
-Ad odiarci a piccole dosi, a vivere questa vita in maniera mediocre
-Lei quale strada vuole prendere?
-Devo dire che il lato oscuro mi affascina. Diventare il padrone della Terra è un sogno che tutti coltiviamo segretamente. Il più delle volte ci si accontenta di quello che si è, sono pochi quelli con le manie di grandezza
-Concludendo
-Concludendo è stato un piacere parlare con lei
-Ma vorrei sapere ancora una cosa
-Mi aspettano ad una inaugurazione importantissima, lo sa chi espone le sue opere al Cunningam?
-No
-Cristo! È nella sua città e non sa niente?
-Il grandissimo Chemen, l'uomo dai mille nomi! Bedot! Il grande Bedot! Il grandissimo Steinwaggen, ma lasciamo perdere. Scappo. Addio

Una lampadina esplode. Qualche scintilla. Un po di fumo. (Chi si trovava nello studio televisivo, tecnici, ospiti, spettatori, giura di aver sentito puzza di zolfo). Quando la nuvola su dissolve Mustafa non c'è più.

venerdì 6 novembre 2009

Hap e Nick

Hap e Nick suonano il campanello della reception. All'omino che si presenta dicono:
-Voremmo una camera per la notte-
Il pubblico ride a crepapelle.
Hap e Nick suonano il campanello. Sono sporchi e stanchi.
-Vorremmo una camera per la notte-
Il pubblico ride.
Hap e Nick al campanello dell'albergo. Hap è vestito da donna.
-Vorremmo una camera per la notte-
Risate del pubblico.
Hap e Nick chiamano il portiere di notte. Nick è vestito da donna (-Un uomo vestito da donna e con i baffi che ha lui fa più ridere, datemi retta-).
-Una camera per la notte per favore-
Il pubblico si piega.

lunedì 14 settembre 2009

Asilo nido Erode

-Signori, siamo lieti oggi di inaugurare questo nuovo asilo nido, fortemente voluto da Mustafa e intitolato a....-
La signorina apre la busta sigillata
-Erode!-
Una signora in prima fila inizia ad urlare indicando l'ingresso dell'asilo dove c'è il nastro da tagliare. Dalla porta iniziano ad uscire scimpanzè vestiti da scolaretti addestrati a tirare torte in faccia agli invitati.
-Erode (la sinorina continua a leggere il biglietto della busta), il personaggio recentemente rivalutato come strumento di Dio... restate ai vostri posti... al servizio della vicenda Gesù. A lui Mustafa dedica questa scuola della prima infanzia. La parola a Mustafa-
Mustafa vestito con abiti venusiani dà un paio di colpetti sul microfono dopo di che:
-Signore e signori, Erode è stato perdonato quindi voi adesso perdonerete anche me per quello che mi appresto a fare-
Dalla tuta spaziale tira fuori un fischietto per cani. Se lo infila in bocca e dopo pochi secondi nella piazza arrivano una trentina di cani che iniziano prima a bisticciare con le scimmie, poi a mordere gli invitati e le autorità.
Sindaco: -È un cane alquanto molesto, sicurezza!!-

domenica 5 luglio 2009

Il caos a incastro

Ho fallito anche quest'ultima volta. Nonostante sapevo più di chiunque altro, e lo speravo più di chiunque altro, non sono riuscito a vedere. Il caso ad incastro, ragione di vita della mia gente, prevede tutto. Noi siamo il caso, noi e tutti gli eventi che creiamo, scateniamo, intrecciamo. Noi ma anche tutto il resto del creato. Animali, piante, eventi atmosferici, tutto è collegato. Ero lì per vedere, essere il primo testimone dell'evento inspiegabile che si ripete all'incirca ogni trecento anni, ma non ho visto. Il caso aveva previsto non solo il mio arrivo ma anche quello di Muda. Merda.

Mi chiamo Ferdinand Viola e sono un viaggiatore nel tempo. Mi sono offerto volontario per i viaggi nel tempo inerenti la ciclica scomparsa del Bosco di Nerobio perché in questo fenomeno il fattore caso sembra assolutamente fondamentale.
Circa ogni trecento anni nel paese di Nerobio, ma anche nei suoi dintorni, si verifica probabilmente la storia più misteriosa che mi sia capitato mai di sentire. All'incirca ogni trecento anni, dicevo, il bosco del paese sparisce senza che mai neanche una persona sappia dire come è sparito. Sparisce sempre senza testimoni. E riappare qualche tempo dopo allo stesso modo, senza che nessuno lo abbia visto. Dove finiscono gli alberi del bosco? Nessuno lo sa e allora tutti inventano la loro storia e la raccontano ai bambini per metterli a letto. Questo episodio non fa che riportare la gente del paese di Nerobio ad un livello di evoluzione mentale arretrato, o forse chissà modernissimo, lungimirante, giusto. Non lo so, sono confuso. Per loro è normale che vada sempre a finire così. La sparizione del bosco avviene quando tutti meno se l'aspettano, ma la cosa non li turba affatto, accettano la cosa senza farsi troppe domande filosofiche. Nel periodo in cui gli alberi spariscono loro fanno finta di niente, conducono la loro vita in maniera del tutto normale, come se il loro bosco fosse ancora lì, fino a quando quello non riappare senza testimoni.
Mi sono offerto volontario insieme al collega Muda Dal Gasso perché siamo noi che abbiamo portato avanti il progetto, noi che abbiamo studiato per essere lì al momento giusto. Noi che abbiamo fallito miseramente.
Rinuncio per tanto alla mia carica di presidente della CasoperCaso e chiedo inoltre ai colleghi viaggiatori del tempo di essere radiato dall'ordine di appartenenza.

È un caso che un ragazzino che attraversa la strada scendendo dal marciapiede con il piede destro da grande farà l'avvocato, mentre se poggia prima il sinistro sarà un'architetto? O Dio, se qualcuno potesse ascoltare i miei pensieri cosa penserebbe di me?

Eppure sapevamo le date precise di quando l'evento si sarebbe presentato, eppure, eppure, solo cazzate.